Grandi anziani, un record tutto italiano – nel 2050 saranno più dei lavoratori. Come tutelarsi?

Secondo l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) l’invecchiamento demografico è uno dei trend più preoccupanti per l’Italia: si stima che nel 2050 il numero di pensionati potrebbe superare quello dei lavoratori. 

È certo che l’aumento dell’aspettativa di vita è una bellissima notizia, come è altrettanto certo che in virtù del sistema vigente questo ha sicuramente impatto diretto sulle dinamiche dei pesi e contrappesi tra chi lavora e chi è in pensione.
Nonostante sia un trend presente in quasi tutta la totalità del pianeta, l’Italia ha già un suo personale record: sono 2,2 milioni i “grandi anziani”, cioè persone con età superiore a 85 anni. Tra questi 15.500 centenari e 20 ultracentenari (Fonte: Il Sole24Ore)


In generale, si stima che nel 2050 gli over 65 saranno 2,4 mld nel mondo, mentre ad oggi se ne contano meno di 900 milioni.
Il Paese con meno anziani è, invece, l’Albania.

Fondamentale far presente che vivere più a lungo non significa nella totalità dei casi vivere meglio. 
 Quella che è definita “la soglia della buona salute”, ovvero l’età in cui mediamente iniziano a essere più frequenti le spese per la salute, è fissata a 59 anni per gli uomini e a 57 per le donne.

Motivo per cui, complice la pandemia, che ha fatto scattare ancor di più l’allarme dell’imprevisto, sempre dietro l’angolo, sempre più persone pensano a una tutela per il futuro, attraverso polizze assicurative o piani pensionistici mirati alla garanzia del sostentamento.
Anche in uno scenario come quello giovanile caratterizzato da filosofie come “hic et nunc” (qui e ora) si inizia a pensare al futuro come un’opportunità da dedicarsi, con piccoli sacrifici quotidiani che permetteranno un giorno serenità certa.

Non è mai troppo presto per pensare al futuro!

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